Teleriscaldamento

In occasione delle ultime riunioni del Comitato ASBUC è stato presentato un progetto per realizzare un impianto di teleriscaldamento a servizio dei paesi (tutti?) della Valle di Soraggio.

L'Associazione ha quindi pensato di inserire in queste pagine alcuni documenti, reperiti su siti italiani, con i quali dare informazioni su termini quali cippato, telericaldamento, ecc.,

La lettera che segue è stata scritta da un gruppo di residenti e non, a seguito dell’assemblea degli Usi Civici del 23 Luglio dove il comitato di gestione ha proposto la realizzazione di un impianto di teleriscaldamento per servire gli utenti presenti nella valle.

La proposta, accompagnata da poche considerazioni numeriche, è caratterizzata dal fatto che la realizzazione e gestione dell’impianto sarebbe a carico di un soggetto economico proponente a fronte della possibilità a questo riservata, da parte dell’ASBUC, di acquistare determinati quantitativi di cippato a prezzo scontato rispetto alle quotazioni di mercato e per un certo numero di anni.

In merito a quantitativi, prezzo e durata sono state date solo indicazioni generiche.

E’ evidente che per una valutazione complessiva dell’iniziativa è necessario conoscere altri dati oltre a quelli comunicati, ma già con questi ultimi - costo dell’impianto, numero utenti previsti, lunghezza tubazioni, prezzo di vendita del calore fornito all’utenza, risparmio nei confronti di utilizzi di GPL o gasolio, - emergono chiaramente alcuni aspetti che ne condizionano pesantemente l’opportunità.

 

In particolare:

  • Una componente importante del costo è determinata dalla lunghezza delle tubazioni, circa 3500 metri, che attraverseranno anche l’interno dei paesi per servire circa 60 utenze. Considerando che a quest’ultime corrispondono circa 150 persone si ha che per ogni persona sono necessari oltre 20 metri di tubazione contro valori normalmente molto inferiori riscontrabili in altri impianti esistenti in Italia. Questa differenza è imputabile sia alle caratteristiche del nostro territorio, paesi piccoli e scarsamente abitati, sia al fatto che, di solito, queste soluzioni sono adottate in presenza di utenze ad alto numero di abitanti/beneficiari, quali uffici pubblici, scuole, ecc..
  • l’impianto proposto sostituirebbe impianti di riscaldamento privati esistenti e per la maggior parte già eserciti o esercibili a legna. Questo aspetto riduce notevolmente i potenziali vantaggi, anche ambientali, derivanti dalla sostituzione di impianti operanti a soli GPL o gasolio con il sistema proposto, con buona pace del protocollo di Kyoto ampiamente citato nella documentazione di presentazione inviata dall’ASBUC alle famiglie (V. Lettera convocazione assemblee del 23/7 e 5/8 2010 - 4.8MB)

  • In merito ad aspetti più propriamente economici, anche questi sfavorevoli a quanto proposto, le considerazioni sono riportate nella lettera citata e che segue.

Se, a fronte della mancata realizzazione e gestione dell’impianto, come richiesto nella lettera, ed al mantenimento delle altre ipotesi di accordo, il soggetto economico proponente si dimostrerà disponibile a destinare all’ASBUC il corrispondente valore economico della sua mancata perdita, questa avrà la possibilità di utilizzarlo per incentivare, anche in maniera diretta, coloro che, risiedendo e operando nella valle, contribuiscono alla sua vita economica e sociale.

Gli incentivi potrebbero essere erogati, se le norme e regolamenti vigenti lo consentono, come contributi sotto forma di rimborsi parziali a fronte di spese sostenute e connesse alla presenza nella valle quali ad esempio le spese relative al consumo di energia elettrica, acqua, riscaldamento, nettezza urbana ecc.. Se le norme e regolamenti vigenti non consentono questa forma diretta di transazione di denaro, potranno esserne individuate altre, diverse come modalità ma equivalenti come risultato.

Un modo per identificare chi realmente è presente o svolge attività nella valle e può aver diritto a questi contributi può essere la rilevazione dei consumi di energia elettrica e acqua durante l’anno fatta sulle singole utenze: è evidente che questi consumi sono proporzionali all’effettiva presenza e attività in zona e possono costituire parte del criterio di valutazione.

Operando in questo modo potranno essere realizzate condizioni per rendere economicamente meno onerosa la presenza nella nostra valle e potrebbero rappresentare una prima azione non solamente per frenare lo spopolamento, purtroppo in via di completamento, ma anche per cercare di invertire la tendenza favorendo eventuali ritorni o nuovi arrivi, contribuendo così a creare nuove possibilità di sviluppo.

A seguito della presentazione della lettera, nell’assemblea del 5 Agosto si è originato un vivace dibattito che ha suscitato la palese irritazione di alcuni componenti del comitato ASBUC fino ad arrivare al punto che uno di loro ha abbandonato l’assemblea mostrando così la sua sensibilità verso il rispetto delle opinioni altrui e dell’assemblea stessa.

Confidiamo che simili atteggiamenti non si ripetano, sia nell’interesse di tutta la comunità sia della credibilità dell’ASBUC stessa, e che si avvii finalmente un confronto serio sulle problematiche reali senza pretestuose discriminazioni fra residenti e non, come è avvenuto fino ad ora.

Se l’ASBUC andrà in questa direzione, noi come Associazione siamo disponibili a dare il nostro contributo.

 

Lettera al Presidente degli Usi Civici da parte di Mauro Guerrini, membro del Comitato di Gestione in rappresentanza di un gruppo di cittadini residenti e non (53 KB)

 

Si riporta inoltre la lettera inviata dall'ASBUC ai residenti con la quale viene presentato il progetto.

Il teleriscaldamento in Italia: documento redatto dal Dott. Merzagora per ITABIA (Italian Biomass Association) (7.9 MB)

Utilizzo energetico della biomassa (581 KB)

Cippato forestale: tecniche e costi della produzione - documento redatto dall'Istituto Agrario di San Michele all'Adige (TN) (5 MB)

Lettera inviata ai residenti dal Presidente degli Usi Civici con la quale si presenta il progetto (362 KB)