A seguito delle richieste di intervento per il ripristino della corretta gestione delle ASBUC del Comune di Sillano, si riporta, nella sezione specifica, quanto la Regione Toscana, Area di coordinamento Sviluppo Rurale e l’Assessorato all’Agricoltura della stessa hanno risposto e quanto da noi, successivamente, chiesto al Sindaco.
Come si può costatare, si limitano a dire che “…la vigilanza dell’amministrazione dei beni civici è di pertinenza comunale e affidata al sindaco dalla legislazione vigente; è in tal senso che il Sindaco del Comune di Sillano sta operando di concerto con la Regione Toscana, la quale comunque persegue la finalità di tutela dei beni civici”.
Francamente ci aspettavamo un atteggiamento un po’ meno sbrigativo e più attento alle richieste che molti cittadini hanno sottoscritto e rileviamo che questo loro operare non ha ancora prodotto risultati tangibili, a meno che non si voglia considerare tale la convocazione, da parte del comitato ASBUC delle Valle di Soraggio, dell’assemblea degli utenti (a due anni e mezzo dall’ultima fatta) per il 1 Febbraio dove nei punti 1 e 2 all’ordine del giorno compaiono:
-bilancio consuntivo 2010 e previsionale 2011
-bilancio consuntivo 2011 e previsionale 2012.
Discutere ora (2013) di bilanci previsionali su quanto già avvenuto (2011 e 2012) e su cui l’assemblea non può certo interagire, ci sembra un maldestro tentativo di rimettere formalmente le carte a posto sperando che tutto finisca nel dimenticatoio.
E’ questa la buona Amministrazione tanto sbandierata dal comitato ASBUC in Regione e altrove?
E’ così che si tutelano i beni di Uso Civico?
A meno che… il suddetto comitato, dopo il tanto decantato teleriscaldamento per tutta la valle promesso e mai realizzato e la scoperta della quinta stagione, non abbia ora inventato anche la macchina del tempo.
Questi sono i fatti, gli uomini e le istituzioni sullo scenario dei beni della collettività.
“… quello che succede ogni giorno
non trovatelo naturale.
Di nulla sia detto: è naturale
in questo tempo di anarchia e di sangue,
di ordinato disordine, di meditato arbitrio,
di umanità disumanata,
così che nulla valga
come cosa immutabile”.
(Bertolt Brecht, L’eccezione e la regola)