Tra le tante finalità dell’associazione “Farefuturo” vi è quella di far conoscere il nostro territorio anche mediante la diffusione di notizie relative alla storia, alla cultura ed alle tradizioni del nostro paese. Per questo motivo ci è sembrato opportuno diffondere la ricerca sulle origini storiche realizzata dagli alunni della scuola primaria di Sillano che ringraziamo insieme alle insegnati ed al Dirigente Scolastico Prof. Umberto Bertolini.
Le origini del Comune di Sillano ed i suoi paesi.
Dalle ricerche fatte sui testi del “Paolucci” e del “Raffaelli” siamo risaliti alle origini di Sillano che fu fondato dal generale romano Lucio Cornelis Silla nato a Roma nel 138 A.C.
Silla nacque da una famiglia patrizia, militò in un primo tempo agli ordini di Caio Mario fu poi eletto console nel'88 A.C. ed incaricato di condurre la guerra contro Mitridate.
Poco tempo dopo questo incarico gli venne tolto e affidato a Mario. Silla quindi occupò Roma obbligando Mario alla fuga.
Durante il viaggio che Silla fece per andare nelle Gallie (Francia) in aiuto di Mario passò anche nella nostra Garfagnana che a quel tempo era coperta in prevalenza da boschi; la storia racconta che sorpreso più volte in questo territorio da violenti nevicate, Silla fondò ben quattro paesi, Sillico, Sillano, Sillicano e Sillicagnana, per far rifugiare il suo esercito. Non a caso un detto popolare dice: “ Sillico, Sillano, Sillicano e Sillicagnana sono i paesi più vecchi della Garfagnana.
Il paese di Sillano
Questo paese cresciuto nel tempo, venne bruciato dai Lucchesi nel 1396 quando conquistarono il castello di Dalli che si era loro ribellato.
Pare che questa ribellione fosse stata ordinata a Sillano per cui i Lucchesi si vendicarono incendiando il paese.
L'8 giugno 1430 gli uomini di Sillano e dei paesi vicini appartenenti a questa comunità mandarono degli ambasciatori a Firenze per chiedere di entrare a far parte della giurisdizione del Comune di Firenze. Esistono ancora oggi sulla cima del colle che sovrasta il paese i resti di una antica rocca chiamata il Castellaccio che si ritiene fabbricata da Silla e presso la quale, in passato, c'era il paese stesso con la Chiesa parrocchiale e il cimitero. La parrocchia, sotto il titolo di S. Bartolomeo, apparteneva prima alla diocesi di Luni_ Sarzana, poi più tardi a quella di Massa.
La chiesa maggiore di Sillano è una della tre più antiche chiese della Garfagnana, si conserva, nell'archivio parrocchiale, una pergamena firmata da cinque cardinali dove viene espressa la concessione di 100 anni di indulgenza a chi contribuisce all'ampliamento della suddetta chiesa.
Attualmente in Sillano ci sono tre oratori; l'oratorio del Carmine, costruito con le elemosine della popolazione, fu iniziato il 20 Marzo 1580 e terminato tre anni dopo; l'oratorio della Grazie costruito dal 1633 al 1638 per implorare l'aiuto della Beata Vergine affinché il paese non venisse colpito dal flagello della peste e del tifo che in quegli anni infuriavano nei paesi vicini e in modo particolare a Dalli Sotto; l'Oratorio denominato della Madonna del Ponte che venne eretto dal 1731 al 1733 con la spesa di 3000 scudi raccolti da offerte di privati e da opere manuali gratuite. Questa chiesa, pare che dovesse, in seguito, essere demolita ma diverse famiglie del luogo ottennero di poterla conservare e si assunsero l'obbligo di mantenerla.
La curia vescovile di Sarzana, più tardi, permise che vi abitasse un eremita il quale poteva chiedere l’elemosina nel paese di Sillano per il mantenimento suo e della chiesa stessa.
Essendo Sillano attraversato dall'antica strada romana che portava in “Lombardi” (Emilia) e che, a quel tempo, era l'unica ad attraversava l'Appennino, questo paese fu per molto tempo dedito al commercio: vi erano ben 94 negozi o botteghe e fino al 1825, l'8 Settembre si teneva una fiera di merci di bestiame nei pressi dell'oratorio del Carmine; inoltre ogni martedì si svolgeva un mercato settimanale che era importante per lo sviluppo commerciale di questo paese.
Sillano diventa quartiere generale.
Nel 1583 la Corte di Ferrara decise di vendicare i torti subiti in Garfagnana a causa della repubblica Lucchese, perciò fu organizzato un piano e furono inviati a Sillano, dove presero il loro quartiere generale, il colonnello Lodovico e il capitano Nicolao Rocca con 1000 uomini ed il 7 luglio dello stesso anno attaccarono la Lunigiana Lucchese. Trovato poi un accordo fra questi due stati, l'anno successivo le milizie tornarono al loro paese.
Antico ospedale di S. Sisto
A due chilometri dal passo di Pradarena esiste ancora un piccolo agglomerato di case che un tempo era l'Ospedale di S. Sisto fondato nella seconda metà del 1100 dalla Contessa Matilde di Canossa per ricovero di viandanti.
Narra la leggenda che il giorno 6 agosto, mentre la Contessa con il suo seguito si accingevano a varcare il passo di Pradarena, venne sorpresa da una forte tempesta di pioggia e di grandine, la violenza del temporale mise in pericolo sia la vita di Matilde che quella delle persone che erano con lei.
La Contessa allora poiché era una donna di grande fede, si inginocchiò e pregò Dio che se avesse fatto salva la vita sua e del suo seguito, in segno di riconoscenza lei avrebbe costruito in quel luogo un posto di riparo per tutti i pellegrini o i viandanti che si trovavano ad attraversare quel passo così impervio. Come per miracolo la tempesta fini e tutti furono salvi. Matilde mantenne la sua promessa e fece costruire ben due ospedali, uno nel versante Reggiano del passo ed uno nel nostro versante, il nostro fu intitolato a S. Sisto che è il Santo che ricorre il 6 agosto.
La contessa lasciò poi numerosi beni a questo ospedale per il suo mantenimento.
Nella cappella dell'ospedale si celebrava la messa nei mesi d'estate per i pastori che si recavano a pascolare i greggi sull'alpe ed anche per i viandanti che si trovano a passare di lì. Tutti i preti di Sillano, uno per anno, erano poi obbligati dal vescovo di Sarzana a celebrarvi la messa e a insegnarvi la dottrina.
Più tardi verso la fine del 1700, la cura di questo oratorio passò al cappellano delle Capanne, in seguito esso venne smantellato e tutti gli arredi Sacri che vi si trovavano furono messi nella chiesa delle Capanne.
L'edificio dell'ospedale divenne casa privata ma gli abitanti di questo edificio erano obbligati a ricoverare i viandanti in caso di bisogno.
Il Castellaccio
Posto sul monte sopra Sillano si trovano i resti di quello che anticamente veniva chiamato il Castellaccio; esso fu costruito all'epoca della repubblica Romana in occasione del passaggio di Silla che si recava nelle Gallie ad aiutare Mario che combatteva contro il popolo dei Cimbri.
Ci sono ancora i resti del recinto e del campanile che apparteneva alla chiesa di S. Cristina costruita dalla Contessa Matilde di Canossa.
Lassù agli inizi del cristianesimo andavano ad ascoltare la messa gli abitanti di Soraggio.
Le Capanne di Sillano
Sopra il paese di Sillano alla distanza di 5 km. si trova il villaggio chiamato le Capanne.
La costruzione della chiesa di questo paese ebbe inizio nel 1779.
Il 29 novembre 1787 con una lettera della suprema giurisdizione di Modena fu decretato che questa chiesa sostituisse l'oratorio di S. Sisto e l'oratorio dei profeti (o oratorio di Prefetto) disponendo però che rimanessero i due “romitori” e che la campana di S. Sisto venisse suonata di notte e durante le burrasche per guidare i passeggeri. Questo paese nel censimento del 1871 contava 33 famiglie con 171 abitanti e 39 case e si trovava sulla strada mulattiera che attraversando Pradarena giungeva nella provincia di Reggio Emilia.
Soraggio
Soraggio, da alcuni chiamato “Surange”, da altri “Serraglio” perché serrato nei suoi confini e forse perché prende il nome dal fiume che attraversa questa valle il Serraglio (Serchio).
Otto sono i villaggi che compongono questo grosso agglomerato: La Rocca, Villa Soraggio, Camporanda e Collecchio, da una sponda del fiume Serchio, Brica, Metello, La Costa e Vicaglia dall'altra sponda.
Questi paesi erano ricchi di bestiame ed avevano un territorio vasto e fertile soprattutto per i pascoli.
Nel 1747 con un decreto del Vescovo di Sarzana che trasferiva la sede della parrocchia dalla Rocca alla Villa, scoppiarono tra i due paesi gravissimi disordini.
Nel marzo del 1758 quando questo decreto venne attuato gli abitanti della Rocca vi si opposero a viva forza ma non ottenendo risultati, decisero di fare una causa a Roma per far revocare dal Vescovo questa disposizione.
Il Duca di Modena fece poi chiamare i capi di quegli abitanti dal Governatore della Provincia che ordinò di cessare i disordini altrimenti avrebbe provveduto con misure più severe.
Ai primi di febbraio del 1761 inviò una truppa in quel paese. In caso di ulteriori rivolte avrebbe arrestato i capi agitatori e tutti quelli che si fossero uniti a loro per impedire il trasferimento della parrocchia.
Fu in quel momento che sotto la protezione della forza pubblica fu demolita in parte la chiesa e la canonica.
La parrocchia fu trasferita definitivamente dalla Rocca alla Villa.
Calmate le cose per ristabilire i rapporti amichevoli fra i due paesi, nel giugno 1767, il governatore della provincia, il Conte Manarini, fece pubblicare i seguenti ordini:
1. Il parroco deve celebrare gli uffici divini 6 mesi alla Rocca e 6 mesi alla Villa.
2. Il parroco doveva abitare alla Villa ma gli abitanti della Rocca dovevano sistemare un alloggio nella loro canonica.
3. Nei giorni festivi il parroco se diceva messa alla Villa doveva trovare un sacerdote che la celebrasse alla Rocca.
4. Tutti i paesi della valle di Soraggio dovevano contribuire a mantenere la canonica dove si poteva far lezione.
5. Si devono ridare i sacri arredi alla Rocca.
Contro questi ordini fu proibito qualsiasi osservazione e ricorso.
Dalli Sopra e Sotto
Questi due piccoli paesi sono posti sul fianco meridionale dell'Appennino ai piedi del monte Sillano.
Nel 1632 in questi paesi una terribile malattia: la peste portata da un pastore proveniente da Livorno, uccise più di un terzo della popolazione.
Dalli sopra era cinto di mura con torri e abitato dai Conti Dalli i quali erano spesso in contrasto con quelli di Gragnana per ragioni di confini. Per questo motivo a circa 2 km. di distanza costruirono una torre per poter controllare i movimenti interni di Gragnana.
Nonostante questa costruzione nella battaglia che si svolse nei prati vicini a Gragna, i Conti Dalli furono sconfitti e costretti a ritirarsi nella loro Rocca.
I “Gragnani” distrussero la loro torre.
I paesi di Dalli nell'anno 1221 risultarono essere stati i feudi della Contessa Matilde di Canossa.
Le grotte delle “Fate”
Di fronte a Villa Soraggio su un lato del Monte detto grotta di Ripa vi è l'ingresso della grotta detta delle “Fate”.
Esso è a circa 40 metri dall'altezza dal fiume e vi si penetra salendo un buon tratto di terreno scosceso chiamato “Seminabbia”.
All'interno si possono ammirare stalattiti e stalagmiti di varia forma e di particolare bellezza. Proseguendo all'interno della grotta si trovano ben tre caverne secondarie in una delle quali si sente scorrere un fiume sotterraneo.
In questo momento queste grotte naturali non sono accessibili al pubblico perché all'interno non sono provviste di percorsi sicuri.